PER NON DIMENTICARE...
IERI
OGGI
Non vi sbagliate: la foto in alto non è l'immagine di una lussuosa crociera oltreoceano, è la foto storica di un "barcone" di emigranti italiani che approda in America, alla ricerca di fortuna.
Dal 1876 al 1915, infatti, furono ben 14 milioni gli italiani che, armati solo di speranza e di una valigia di cartone, lasciarono tutto per cercare fortuna altrove. E se per i primi 10 anni il viaggio era più semplice, perché la destinazione preferita era l'Europa, a partire dal 1886 gli italiani cominciarono a imbarcarsi per raggiungere l'America: nei quarant'anni dell'emigrazione di massa, 7 milioni e 600mila italiani attraversarono l'Atlantico diretti inizialmente in Argentina e poi anche in Brasile e StatiUniti.
Il pensiero, che oggi sono qui a condividere con voi, si lega naturalmente a discussioni fatte in classe a proposito del tema dell'immigrazione, che stiamo affrontando in geografia. Ne abbiamo discusso piuttosto a lungo e spero che ognuno di voi abbia avuto la possibilità di esprimere in classe ciò che pensava, ma mi piacerebbe che lasciaste qui qualche altra vostra riflessione, perché no, anche coinvolgendo i vostri genitori, in modo che possiate discutere anche a casa di un argomento scottante.
Non esitate ad esprimere la vostra idea, ricordando però sempre di essere rispettosi degli altri, mai offensivi.
Un suggerimento (se lo gradite): prima di dire o scrivere qualsiasi cosa, riflettete se quelle parole, rivolte a voi, vi offenderebbero; se così fosse, non le scrivete o pronunciate. Se facessimo tutti così sono sicura che rinunceremmo a dire molte cose!
Infine (sapete che la sintesi non è il mio dono!) vi lascio due splendide poesie, una di Rodari, l'altra di De Amicis, che mi auguro possano essere punto di partenza delle vostre riflessioni. Come sempre buon lavoro e buon divertimento, cari ragazzi.
GLI EMIGRANTI
[…]
Ammonticchiati là come giumenti
Sulla gelida prua morsa dai venti,
Migrano a terre inospiti e lontane;
Laceri e macilenti,
Varcano i mari per cercar del pane.
Traditi da un mercante menzognero,
Vanno, oggetto di scherno allo straniero,
Bestie da soma, dispregiati iloti,
Carne da cimitero,
Vanno a campar d’angoscia in lidi ignoti.
Vanno, ignari di tutto, ove li porta
La fame, in terre ove altra gente è morta;
Come il pezzente cieco o vagabondo
Erra di porta in porta,
Essi così vanno di mondo in mondo.
Sulla gelida prua morsa dai venti,
Migrano a terre inospiti e lontane;
Laceri e macilenti,
Varcano i mari per cercar del pane.
Traditi da un mercante menzognero,
Vanno, oggetto di scherno allo straniero,
Bestie da soma, dispregiati iloti,
Carne da cimitero,
Vanno a campar d’angoscia in lidi ignoti.
Vanno, ignari di tutto, ove li porta
La fame, in terre ove altra gente è morta;
Come il pezzente cieco o vagabondo
Erra di porta in porta,
Essi così vanno di mondo in mondo.
Vanno coi figli come un gran tesoro
Celando in petto una moneta d’oro,
Frutto segreto d’infiniti stenti,
E le donne con loro,
Istupidite martiri piangenti.
Pur nell’angoscia di quell’ultim’ora
Il suol che li rifiuta amano ancora;
L’amano ancora il maledetto suolo
Che i figli suoi divora,
Dove sudano mille e campa un solo. […]
De Amicis (1182)
Il treno degli
emigranti
Non è grossa,
non è pesante
la valigia dell'emigrante...
C'è un po' di terra del mio villaggio,
per non restar solo in viaggio...
un vestito, un pane, un frutto
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l'ho portato:
nella valigia non c'è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuole venire.
Lui resta, fedele come un cane.
nella terra che non mi dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù...
Ma il treno corre: non si vede più.
la valigia dell'emigrante...
C'è un po' di terra del mio villaggio,
per non restar solo in viaggio...
un vestito, un pane, un frutto
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l'ho portato:
nella valigia non c'è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuole venire.
Lui resta, fedele come un cane.
nella terra che non mi dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù...
Ma il treno corre: non si vede più.
Rodari
prof. sono bellissime queste poesie soprattutto la seconda <3
RispondiEliminaPROF HA TROVATO DELLE BELLISSIME POESIE.
RispondiEliminaCIAO.MICHELE 2A
Saleve prof sono vanni��
RispondiEliminaQuesto testo e queste poesie mi hanno fatto tornare alla mente di quando la zia di mia madre tanto tempo fa è partita con la sua famiglia per l'Argentina sperando di trovare un buon lavoro ma appena arrivati hanno fatto fatica e in quanto al lavoro si doveva lavorare notte e giorno senza fermarsi. qualche anno fa è venuta a trovarci la figlia della zia di mia madre e sua figlia. Ha detto che ancora oggi è abbastanza difficile ma si vive bene e che dopo tutti questi anni ha ancora nostalgia dell'Italia. Qui Claudia, passo e chiudo!
RispondiEliminami sono piaciute le poesie che ha trovato soprattutto la seconda di Rodari e mi sono anche piaciute le foto grazie mille per aver creato questo blog molto carino e utile Sebastiano 2E
RispondiEliminamolto belle tutte due ma mi e piacuta piu la seconda Federico Pinna 2E
RispondiEliminasono con l account di mio fratello
RispondiEliminaCiao! !! Secondo me le poesie sono entrambi belle ma la prima è più significativa
RispondiEliminaQueste poesie sono molte belle e significative grazie prof!!����
RispondiEliminapoesie stupende<3
RispondiEliminastupende (:
RispondiEliminaLa poesia che mi piace di più è la prima : gli emigranti..... comunque molto belle tutte e due
RispondiEliminaLa prima poesia è molto bella, ma la seconda la preferisco perché è in rima.
RispondiEliminaGiacomo 2E
La frase che mi è piaciuta di più è "ma il cuore no, non l'ho portato nella valigia non c'è entrato" della poesia Il treno degli immigrati
RispondiEliminaMatteo 2E
"Traditi da un mercante menzognero,
RispondiEliminaVanno, oggetto di scherno allo straniero", a me invece è questo verso che piace molto, perchè descrive la misera condizione del migrante che oltre alle enorme sofferenze che già serba nel cuore è costretto anche a subire il disprezzo degli altri, anziché la loro compassione.
"Traditi da un mercante menzognero,
RispondiEliminaVanno, oggetto di scherno allo straniero", a me invece è questo verso che piace molto, perchè descrive la misera condizione del migrante che oltre alle enorme sofferenze che già serba nel cuore è costretto anche a subire il disprezzo degli altri, anziché la loro compassione.
come gli altri stati più sviluppati ci hanno accolto,anche noi,siamo chiamati ad accogliere loro... è un po' come diceva la prof che bisogna pensare prima di parlare, qui dobbiamo pensare prima di agire! Perché prima eravamo noi ad emigrare, ora sono loro.
RispondiEliminaI migranti si spostano dal loro paese, principalmente per farsi una "vita" o scappare dalle guerre.
RispondiEliminaMa loro si spostano perché non possono fare a meno, infatti bisogna pensare ad abbandonare la propria famiglia, la propria casa, gli amici e il proprio paese; per venire in un altro paese in cui non si conosce nessuno, a vivere una vita tranquilla.
Quindi, mettendosi nei loro "panni" si capisce che questi spostamenti non li vuole fare nessuno.
Giacomo 2E
Molti migranti sono migranti clandestini, cioè sono delle persone che si imbarcano di nascosto; principalmente in navi e barconi malandati che, il più delle volte, affondano non arrivando a sostenere il peso.
RispondiEliminaGiacomo 2E
La prima mi è sembrata più triste,ma allo stesso tempo mi ha fatto ricordare quanto è difficile la vita degli emigranti. MARCO 2E
RispondiEliminaNon dobbiamo discriminarli, ma accettarli come persone comuni e anche aiutarli. (: MARCO 2E
RispondiEliminaMi è piaciuta molto la seconda poesia perché parla di un argomento importante con un linguaggio semplice. Lorenzo Serloni 2E
RispondiElimina<3
RispondiEliminaEntrambe le poesie sono belle ma la prima è stupenda
RispondiEliminaProf le poesie sono bellissime e fanno capire che non dobbiamo trattare male gli immigrati perché un tempo lo eravamo anche noi. Federico rin
RispondiEliminaSono entrambe delle bellissime poesie,anche se la seconda mi fa pensare più intensamente alla condizione estrema che queste persone sono costrette a subire.Mentre la prima tratta argomenti che in diversi ambiti vengono discussi quotidianamente,quindi, nonostante la tragicità delle situazioni, ne rimango meno colpito.Federico M.
RispondiEliminaGrazie della collaborazioni, date un grande sostegno al mio blog.
RispondiEliminaentrambi sono belle e significative ma mi è piaciuta soprattutto la prima
RispondiEliminaPROF BELLISSIME QUESTE POESIE MA SECONDO ME QUELLA Più BELLA è LA PRIMA LETIZIA 2'E
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